Il digiuno
(Città Nuova, 2006)
La
pratica del digiuno costituisce, fin dai tempi di Gesù e degli apostoli, uno
dei cardini dell'ascetica cristiana e la Chiesa non cessò mai di insistere
sulla sua importanza. Oggi, tuttavia, anche a motivo dei mutamenti nella
disciplina ecclesiastica degli ultimi secoli e soprattutto dopo il Concilio
Vaticano II, il digiuno rischia non solo di essere relegato a pochi giorni
all'anno, ma anche di essere ormai misconosciuto e frainteso nel suo
significato più profondo e spirituale.
Questo
libro si proporrebbe quindi di richiamare il senso cristiano del digiuno,
affinché il fedele di oggi, pur in sintonia con l'insegnamento e lo spirito del
Concilio Vaticano II, possa però riappropriarsi di quel grande tesoro
spirituale e ascetico che è la tradizione biblica e patristica sul digiuno.
"Il
digiuno cristiano" è una breve monografia sul digiuno, agile e
divulgativa, adatta per la lettura in tempo di Quaresima, ma allo stesso tempo
rigorosamente basata sui testi fondanti del Cristianesimo: la Bibbia e i più
antichi Padri della Chiesa. Il lettore potrà così cogliere quello che era il
significato (oltre che la disciplina pratica) del digiuno nell'antico Israele,
per Gesù e per gli Apostoli, per la primitiva comunità cristiana e per i grandi
Padri della Chiesa; una spiritualità e una disciplina, la loro, che si manterrà
anche nei secoli successivi, pur con modificazioni più o meno incisive.
Attingendo così alle fonti del messaggio cristiano, il fedele di oggi potrà
tornare a capire, ad amare e a vivere il digiuno nel mondo odierno e secondo le
direttive attuali della Chiesa.
INDICE
Capitolo I: Il digiuno come ritorno a
Dio. Una prima nota fondamentale del digiuno, specialmente sottolineata
nell'Antico Testamento, è il suo essere un atto di ritorno a Dio, di
conversione, di pentimento e penitenza, un ricordarsi di Dio. Il digiuno assume
allora, anche in ambito cristiano, un significato penitenziale, è un lutto per
il tradimento di Giuda (digiuno del mercoledì) e per la Passione del Signore
(digiuno del venerdì e della Quaresima), un mostrarsi addolorati insieme a
Cristo e a causa dei propri peccati, una disposizione sincera alla supplica e
alla preghiera. Gli stessi stimoli della fame durante il digiuno diventano
allora un continuo richiamo a Dio.
Capitolo II: Separazione dai pagani o
mensa fraterna? Nell'Antico Testamento l'astinenza da molti cibi,
prescritta da Dio per gli Ebrei, serviva anche a distinguere e separare il
popolo eletto dai pagani. Nel Nuovo Testamento questa concezione si arricchisce
di una nuova dimensione di fraternità e di evangelizzazione. Il cristiano deve
attenersi rigorosamente alla disciplina del digiuno (che nella Chiesa antica
era piuttosto severa e complessa) e deve sostanzialmente tenersi lontano dallo
stile di vita del mondo "ateo", ma la carità e l'ospitalità devono
sempre prevalere, contro ogni fariseismo e ogni esclusivismo.
Capitolo III: Il digiuno come allenamento
della mente. Il digiuno è rinuncia ed è quindi uno dei modi per vincere
il potere che le passioni e i desideri esercitano su di noi; è un riprendere
controllo della propria mente, sottraendola all'asservimento degli impulsi
irrazionali e della concupiscenza. Ben lungi dall'essere una mera formalità
esteriore, il digiuno diventa al contrario un rientrare nelle profondità del
proprio cuore, un far tacere il tumulto delle passioni e una purificazione
della mente.
Capitolo IV: Il digiuno come
purificazione. Già nel mondo greco-romano (si pensi in particolare ai
Pitagorici) il digiuno era una forma privilegiata di purificazione e disintossicazione
del corpo, e la Chiesa fece sua questa concezione. Per questo motivo, ad
esempio, il digiuno quaresimale comportava l'esclusione non solo della carne,
ma anche di altri cibi "pesanti" e "inquinanti" per il
corpo, come il vino, i latticini e le uova. I Padri della Chiesa considerarono
sempre il digiuno (e più in generale la disciplina alimentare, che doveva
essere il più possibile leggera e vegetariana) come un modo di purificare
l'organismo; infatti se il corpo è appesantito dagli "umori grevi"
della carne e di altri cibi simili, la lucidità e sottigliezza stessa della
mente ne risente direttamente. Una dieta fatta di digiuni e di cibi leggeri è
inoltre parte integrante di un regime di vita sano e secondo natura.
Capitolo V: Le norme pratiche sul
digiuno nell'insegnamento della Chiesa. Questo capitolo offre una
rapida panoramica sull'evoluzione della disciplina cristiana sul digiuno: come
si digiunava ai tempi degli Apostoli e nei primi secoli del Cristianesimo?
Quali sono stati i principali mutamenti apportati dalla Chiesa soprattutto a
partire dal Medioevo? Quale era la disciplina prima del Concilio Vaticano II e
qual è quella attuale? Infine, qual è, sommariamente, la prassi del digiuno
mantenutasi ancor oggi nelle altre Chiese cristiane? E nelle altre religioni?
Recensione del libro
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